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Palma nana | |
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Chamaerops humilis Riserva dello Zingaro | |
Stato di conservazione | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
(clade) | Commelinidi |
Ordine | Arecales |
Famiglia | Arecaceae |
Sottofamiglia | Coryphoideae |
Tribù | Trachycarpeae |
Sottotribù | Rhapidinae |
Genere | Chamaerops L., 1753 |
Specie | C. humilis |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Arecales |
Famiglia | Arecaceae |
Sottofamiglia | Coryphoideae |
Tribù | Livistoneae |
Sottotribù | Rhapidinae |
Genere | Chamaerops |
Specie | C. humilis |
Nomenclatura binomiale | |
Chamaerops humilis L., 1753 | |
Areale | |
La palma nana (Chamaerops humilis L., 1753), comunemente nota anche come palma di San Pietro, è una pianta della famiglia delle Arecacee, unica specie del genere Chamaerops. È una specie tipica della macchia mediterranea.
Il nome del genere fa riferimento alla morfologia della pianta (dal greco χαμαί chamái, «a terra» e ῥώψ rhṓps, «cespuglio»). I greci la chiamavano phoenix chamaeriphes, che significa letteralmente «palma gettata per terra».
Si presenta come un cespuglio sempreverde che raggiunge normalmente altezze sino a 2 metri.
Il fusto è di diametro variabile (10–15 cm), ricoperto da un tessuto fibroso di colore bruno. Generalmente è corto, visibile solo negli esemplari vetusti. È ricoperto in basso dai residui squamosi delle foglie morte (con un diametro complessivo fino a 25–30 cm).
La corteccia è di colore marrone scuro o rossastra.
Le foglie sono larghe, robuste, a ventaglio, rigide ed erette, sostenute da lunghi piccioli spinosi riuniti a ciuffi sulla sommità del fusto; di colore verde sulla pagina superiore e quasi bianco sulla pagina inferiore.
I fiori sono portati da infiorescenze a pannocchia, corte e ramificate, di colore giallo, con peduncoli brevi. È usualmente (ma non invariabilmente) una pianta dioica con fiori maschili e femminili su piante separate. I fiori maschili hanno 6–9 stami che sovrastano un calice carnoso, i fiori femminili racchiudono 3 carpelli apocarpici carnosi.
I frutti sono drupe, globose o oblunghe, di lunghezza variabile (12–45 mm) con polpa assai fibrosa e leggermente zuccherina, di colore verde nelle prime fasi, successivamente giallo-rossiccio, marroni a maturità.
L'impollinazione viene garantita da una complessa relazione mutualistica con il curculionide Derelomus chamaeropsis. L'insetto depone le uova sulle parti fiorali della palma ma queste si aprono solo sulle infiorescenze femminili, perché quelle maschili emettono una resina che ne blocca lo sviluppo. Le larve crescono all'interno delle infiorescenze e qui a primavera si sviluppano gli insetti adulti, sui quali si deposita il polline.
È diffusa in tutto il Mediterraneo occidentale dal sud del Portogallo a Malta (in Europa) e dal Marocco alla Libia (in Africa).
In Italia si trova lungo tutta la fascia costiera occidentale, dalla Sicilia alla Toscana meridionale (a nord fino al promontorio di Piombino), comprese alcune isole del Mar Tirreno (Capraia, Elba, Cerboli, Palmaiola, Palmarola, Ventotene), mentre più a nord è conosciuta solo per alcuni nuclei relitti nel territorio del Parco di Portofino (Liguria); è comune soprattutto in Sicilia, Calabria e Sardegna, regioni in cui si può allontanare di diversi chilometri dalle coste o risalire le prime pendici dei rilievi montuosi.
È un tipico elemento della fascia più termofila della macchia mediterranea. È diffusa soprattutto in zone calde, vicino alle coste; predilige esposizioni soleggiate e teme il freddo intenso. In ambiente naturale cresce principalmente su terreni rocciosi o sabbiosi.
Le seguenti varietà si differenziano a seconda del colore delle foglie: